Il racconto di Rosa | Youth Exchange Erasmus+ "Beating the Povery of Eurozone" a Nafplio, Grecia - dal 18 al 25 maggio 2017
Con il sole che mi illumina il volto ripenso a questa esperienza. Le emozioni si aggrovigliano all'altezza dello stomaco, le immagini nitide ripercorrono la mia mente. Che settimana sensazionale!
È difficile trovar le parole per spiegare cosa si prova ad esser stupiti e travolti da un'esperienza simile, ad essere inaspettatamente sorpresi. A partire dell'invio della candidatura tutto è stato un salto verso qualcosa di sconosciuto, un voler mettersi alla prova.
Non c'è stata scelta più giusta per la mia crescita di donna, cittadina del mondo. L'incontro con altri modi di pensare, di essere e di fare non possono che aver arricchito la mia persona andando a definire i contorni di chi già ero ma che molto spesso dimentico.
Non c'è stata scelta più giusta per la mia crescita di donna, cittadina del mondo. L'incontro con altri modi di pensare, di essere e di fare non possono che aver arricchito la mia persona andando a definire i contorni di chi già ero ma che molto spesso dimentico.
L'intera settimana ha previsto numerose attività: giochi per conoscerci, per scoprirci. È in questo momento che è venuta fuori una grande verità: impegnata nella comprensione e nella traduzione in inglese, la mia mente non ha avuto tempo per filtrare le notizie da dire e non, come quando scegli cosa dire ad una persona appena conosciuta, ed ecco che le verità più intime hanno preso forma e così, in un'atmosfera quasi surreale, ti ritrovi a raccontare senza mezze misure ed inaspettatamente dall'altra parte chi ti ascolta ha la luce negli occhi di chi non giudica ma comprende con dolcezza. È una relazione autentica e pura, un rapporto che non ha filtri ma nasce libero e vero.
Per non parlare delle attività sul tema del progetto: Beating the poverty of Eurozone. Lì in cerchio, presi dalla discussione e dall'intento di voler capirci e trovare un punto in comune, ho capito che non c'è bellezza più vera dell'incontro con l'altro. Tutti feriti dalle conseguenze della crisi, dall'esigenza di cambiamento, tutti pieni di speranza. Sintonizzati sulla stessa frequenza le possibili barriere linguistiche via via si distruggevano lasciando spazio alla comunicazione fatta non solo di parole ma anche di sguardi, gesti, presenze. Siamo diversi ma tutti accomunati dal bisogno di libertà e verità.
Grazie BEYOND BORDERS per avermi ricordato cosa cerco.