Il racconto di Silvia | "Champions of Growing Up!" YOUTH EXCHANGE A ŽELIMLJE, SLOVENIA - 19-26/08/2018
È sempre
difficile tornare a casa e alla propria routine dopo uno youth exchange,
soprattutto quando ti rendi conto di aver conosciuto persone che resteranno
impresse nella mente e nel tuo cuore per sempre. Uno scambio culturale ti
lascia sentimenti contrastanti, che non si possono spiegare in così poco tempo
e spazio, e che possono capire solo chi ne ha fatto parte. Nonostante la
notevole differenza nell’età media dei gruppi provenienti da diverse zone
d’Europa, ci siamo tutti lasciati sconvolgere dalla bellezza dei paesaggi di Želimlje,
la cittadina che ci ha ospitato per poco più di una settimana, e dalla
Slovenia, in generale, che davvero merita di essere apprezzata per la bellezza
e la gentilezza delle persone che la abitano e
che regala ai suoi “ospiti”.
Il progetto “Champions of Growing Up III”, su cui si basava lo scambio, era incentrato sulla consapevolezza della propria crescita personale e sull’acquisizione di una maggiore self-confidence, attraverso giochi di ruolo o discussioni di gruppo. Ho apprezzato molto le attività svolte la mattina che hanno permesso di conoscere meglio tutti gli altri partecipanti perché mi hanno fatto capire e ricordato i timori e le paure che si provano a 16-17 anni, che non sono poi così distanti dalle mie, pur essendo un po’ più grande di loro, ed è bello scoprire con quanta facilità ci si riesca a farsi conoscere e a capirsi anche solo con uno sguardo o un sorriso. Una menzione particolare va fatta alla giornata trascorsa al lago di Bled, un luogo incantevole in cui ogni piccola cosa ed emozione è più bella ed amplificata.
Il progetto “Champions of Growing Up III”, su cui si basava lo scambio, era incentrato sulla consapevolezza della propria crescita personale e sull’acquisizione di una maggiore self-confidence, attraverso giochi di ruolo o discussioni di gruppo. Ho apprezzato molto le attività svolte la mattina che hanno permesso di conoscere meglio tutti gli altri partecipanti perché mi hanno fatto capire e ricordato i timori e le paure che si provano a 16-17 anni, che non sono poi così distanti dalle mie, pur essendo un po’ più grande di loro, ed è bello scoprire con quanta facilità ci si riesca a farsi conoscere e a capirsi anche solo con uno sguardo o un sorriso. Una menzione particolare va fatta alla giornata trascorsa al lago di Bled, un luogo incantevole in cui ogni piccola cosa ed emozione è più bella ed amplificata.
L’ultimo ringraziamento lo devo a chi mi ha accompagnato durante
questo viaggio, il miglior team italiano che potessi chiedere, per tutte le
risate fatte fino alle lacrime, per le
chiacchierate in stanza a notte fonda e per ogni volta in cui abbiamo fatto
figure che potevamo evitare e in cui ci siamo fatti riconoscere…da veri
italiani!