ERASMUS + Youth Exchange Elazig – Turchia 5-13 Maggio 2015
A un giorno dal ritorno mi ritrovo qui, con il bagaglio più carico e
il cuore più pieno e ripenso ai momenti vissuti con le splendide persone che ho
incontrato.
Bene, Elazig è la capitale dell’omonima regione Elazig, un altopiano attraversato
dall’Eufrate (in turco Firat) all’interno del quale giace il lago Van e
circondato a sud dal Tauro Armeno e a nord dalla catena montuosa Karasu Aras. Il
suo centro storico, Harput è proprio situato su una collina talvolta irraggiungibile
in inverno.
La popolazione è in parte di origine curda e quindi culturalmente
differente da quella turca ben più chiusa alla modernità e al rispetto della
figura femminile.
Noi abbiamo alloggiato in una struttura collocata in altura, in una
posizione interessante.
La notte ci regalava un magnifico cielo stellato che incorniciava i
monti dalle cime innevate e la città illuminata dalle luci. Al mattino il sole
faceva capolino molto precocemente, attorno alle 4:00 e ben più di una volta mi
sono ritrovata a poter ammirare gli spettacolari colori pastello che la luce
proiettava sui monti e i pastori che portavano il loro gregge al pascolo.
Il nostro dormitorio in precedenza era una struttura di accoglienza per
bambini orfani e le numerose fotografie al suo interno ci hanno toccato molto.
Calpestare il terreno in cui giocavano, mangiare nella loro mensa, usare i loro
bagni e dormire nei loro letti è stato il primo approccio con una realtà
diversa e nuova, per alcuni inquietante. Successivamente abbiamo toccato con
mano una nuova realtà, quella che questi bambini respirano oggi. Il governo
turco negli ultimi tempi ha favorito lo sviluppo di migliori strutture di
ausilio per le donne in difficoltà e per gli orfani. Attraverso questa
esperienza abbiamo potuto visitare di persona gli ambienti ben più accoglienti,
confortevoli e moderni della struttura in cui alloggiavamo ed abbiamo avuto
modo di interagire con i piccoli per mezzo del gioco e delle diverse attività
ricreative da noi organizzate. I loro occhi scuri esprimevano un’iniziale
diffidenza che rapidamente si è tramutata in fiducia, desiderio di attenzioni e
curiosità.
Il contatto di noi tutti italiani, croati, spagnoli, romeni e macedoni
con la realtà del posto ha scaturito in noi il confronto con la nostra
quotidianità, favorendo la sensibilizzazione dei temi affrontati riguardo
l’infanzia e il lavoro minorile, il rispetto della donna in casa e sul posto di
lavoro e l’importanza degli anziani come risorsa culturale ed educativa.
Il lavoro in gruppi di nazionalità miste ci ha permesso di condividere
spazi, idee ed esperienze per mezzo dell’uso dell’inglese e delle diverse
lingue da noi conosciute messe in gioco alle volte con ironia. Siamo riusciti
benissimo ad amalgamarci e ad abbattere i muri innalzatisi grazie agli
stereotipi, evidenziando le nostre somiglianze ed esaltando le nostre
differenze culturali e individuali.
Insieme ci siamo ritrovati a visitare spettacolari posti come la città
Elazig, abbiamo fatto un’escursione sui monti, visto il fiume Eufrate e il
paradisiaco lago al suo interno, l’antica Harput, mangiato cibi tipici, bevuto
il çay (tè), cantato e ballato danze popolari.
Immediatamente ci siamo ritrovati ad essere amici e complici, a
giocare a pallavolo, a basket e a calcio, a cucinare nella stessa cucina
diverse pietanze, a scambiarci ricette tipiche, ad insegnare e apprendere
parole o espressioni di altre nazionalità ed infine a confidarci ci ha riempito
il cuore, penso ci abbia resi migliori sotto ogni aspetto.
Vorrei ringraziare: la nostra guida e organizzatore Onur che ci ha
coinvolti, ha permesso che ci amalgamassimo ben bene e che nonostante
un’iniziale disorganizzazione ci ha permesso di vivere esperienze uniche; Atilla
che con la sua umiltà, simpatia e timidezza ha contribuito alla realizzazione
di questo progetto mettendo in gioco ogni risorsa e volendoci sempre più bene;
Hagi che con la sua compostezza e serietà ci ha seguiti passo passo
dimostrandosi sempre disponibile, vorrei ringraziare tutti gli altri
appartenenti all’associazione sempre attivi nell’ottimale realizzazione del
progetto.
Personalmente avevo avuto altre esperienze all’estero ma questa mi ha
regalato degli amici veri, ho incontrato persone autentiche, tanto spontanee, affettuose
e divertenti, di quelle che si incontrano di rado. Di esperienze come queste
sono convinta di volerne fare tante fin quando mi sarà possibile e sono convinta
che oltre a mantenere i contatti con tutti i partecipanti, sceglierò come
prossime destinazioni dei miei viaggi le città in cui i miei nuovi amici vivono
per poterli incontrare nuovamente e approcciarmi alla loro dimensione.
E’ proprio a un passo fuori da questa esperienza che mi rendo conto
che i legami che si creano non devono spezzarsi ma rinforzarsi e che proprio
questi non fanno altro che costruire la parte incompleta del nostro essere.
Come dice Alphonse de Lamartine “Non c’è uomo più completo di colui
che ha viaggiato, che ha cambiato venti volte la forma del suo pensiero e della
sua vita”.